Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


venerdì 9 dicembre 2011

I giardini sans papier, a Parigi.

Temporanei, reversibili, etici e poetici, fioriscono nelle città (tra palazzi in costruzione o macerie di demolizione) giardini sans papiers, secondo una felice definizione, che non posso fare a meno di mutuare.

Per esempio, è accaduto nel quartiere di La Chapelle, o in quello di Saint Blaise, banlieux parigine di fascino e povertà in egual misura.


 Come è scritto nell'home page di AAA (Atelier d'Architecture Autogérée), che ha contribuito a realizzare questi progetti: "Notre architecture est à la fois politique et poétique car elle est d'abord une mise en relation entre des mondes". La nostra architettura è politica e poetica insieme, perchè è, prima di tutto, costruzione di relazioni tra mondi.


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