Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


giovedì 12 gennaio 2012

Nanetti, gatti e girandole:i giardini anarchici di Venezia.

C'è che mi è stato donato anche un libro, che si chiama Verde Venezia, che tratta di giardini nascosti tra calli e canali. E che poi Venezia, all'inizio di gennaio, era una vecchia gatta a riposo, sonnacchiosa in queste poche settimane di sua vacanza prima dello spolvero del Carnevale. C'è che ero a cercare suggestioni fuori dai segnali "rialto a destra, san marco a sinistra".
E così ho fatto molti pensieri, al ritmo dei passi, perché tanto Venezia ti obbliga a camminare, e camminare ti obbliga a pensare.
E per esempio, ho pensato ai giardini splendidi e decadenti e nobili chiusi da alti muri - descritti nel libro per la mia immaginazione- che non riuscivo a vedere neanche salendo sui gradini e che concedevano, al massimo, qualche foglia o un'ombra di verde attraverso i cancelli.

Ho pensato che sarebbe stato bello, scandinavianamente, poter entrare e stare un po' lì, tra le statue muschiose.
Ma poi ho pensato che anche no, che non ho davvero bisogno del bersò in ferro battuto della contessa con quattro cognomi o del glicine maestoso della famiglia "di notai da 5 generazioni".
Quello che ho visto, e amato, nella mia Venezia proletaria della Giudecca o del fondo di Cannaregio, è un verde anarchico e poetico, di giardini poveri, di orti e di nanetti. Disordinato, troppo ornato, tremendamente vivo, tra gatti e macchie d'umido.







Mi sa che è questo il mio mondo. E in quei giardini, tra gatti e girandole, la prossima volta chiederò di entrare.

8 commenti:

dona ha detto...

Bravissima, hai colto lo spirito verde della città, quello della gente reale, di solito anziana. La prossima volta ti suggerisco un giro nel sestiere di Castello, partendo dai Giardini fino a San Zaccaria. Spero ti piacerà quanto piace a me.

giulia capotorto ha detto...

Donatella!!!! Evviva, sono felice. Devo dirti che temevo molto il tuo giudizio veneziano...Grazie. La prossima volta un giro a Castello lo faccio di sicuro :-)

dona ha detto...

Ora che mi viene in mente, conosci già la casa delle girandole? E' a due passi dal pontile di S. Tomà, si tratta di un famosissimo esempio di kitsch spontaneo. ;)
E visto che ormai siamo in confidenza devo confessarti che personalmente non abito in centro storico, ma al Lido, come forse avrai capito dalle foto del mio blog.
Buona domenica. :)

giulia capotorto ha detto...

Grazie mille Dona. L'avevo dimenticata questa casa delle girandole..e pensare che mi ricordo di un bimbetto che chiedeva sempre a sua madre di portarlo lì. Magari scrivo un post su quel luogo, e sicuro ritorno a guardarlo.
giulia
p.s. lo sapevo che eri del lido, e quindi venezianissima :). Non conosco tanto bene quel luogo,ma ci verrò la prossima volta.

bear ha detto...

Mi piace molto leggerti e pensare che ho dato il mio contributo !!!! BACINI papi

giulia capotorto ha detto...

:-) papi!! La prossima volta vieni anche tu per giardini veneziani...

dona ha detto...

Ciao Giulia, guarda cos'ho trovato. Può interessare?
Giardini storici Venezia.

giulia capotorto ha detto...

Dona, ho già scritto trenta volte questo commento, ma sembra che blogger abbia qualche problema...Grazie mille per la segnalazione, li contatterò sicuramente :-)