Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


mercoledì 22 febbraio 2012

Humus onirico.

I tirilli, le artisie, le solee forse non li abbiamo mai incontrati nelle nostre passaggiate campestri, ma sicuramente ci è capitato di scorgerli in passeggiate di altri generi, tra bolle di ricordi lontani, fantasie proteiformi, immaginazioni labili come falene. Non ne conoscevamo il nome -come di molte cose che incontriamo per strada, a dire il vero, e anche la loro forma, spesso si confonde e si trasfonde, al pensiero. Ma sicuro li abbiamo raccolti, e infilati in qualche erbario senza pagine di carta velina.


Creature dell'immaginazione, vere come il vero, solo partecipi di altre logiche, queste e molte altre, Leo Leonni le ha catturate, disegnate, catalogate e classificate in una "Botanica parallela" piena di storie di esplorazioni possibili e di una scienza esatta proprio perché mai confutabile.

La creazione di tassonomie improbabili, e la giudiziosa composizione di fisiologie e antropologie immaginarie è cosa, per fortuna, data a tutti, e che tutti pratichiamo, nel nostro continuo sforzo di aprirci un varco, di scoprire  l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. 
Magari non sappiamo disegnare così bene, e andare così pervicacemente fino in fondo. Per questo siamo grati a chi lo fa per noi.


"Che dire di piante che affondano le loro radici anziché nelle zolle familiari della nostra terra, in un humus onirico, lontanissimo, traendone, per la propria esistenza, succhi eterei immisurabili?".



E ancora: "una scoperta, anche minore, comporta una ridefinizione di tutto quello che, fino a ieri, avevamo comodamente accettato come l'unica misura del reale".



Botanica Parallela è un libro del 1976, esaurito da tanto tempo. Per fortuna è stato appena ripubblicato, e non costa nemmeno tanto.

6 commenti:

Valentina ha detto...

bellissimo post, giulia
mi viene voglia di andare a cercare questo libro...

giulia capotorto ha detto...

Grazie mille Begonia, adoro questo libro!

Marcella Scrimali ha detto...

A me questo bellissimo ed immaginifico post fa venire in mente "Alice nel paese delle meraviglie" nella versione classica di Walt Disney vista mille volte con mio figlio quando era piccolo. Un racconto di sbrigliata fantasia dove le piante potevano avere benissimo nomi e forme descritte nel libro da te consigliato. Ciao e a presto

giulia capotorto ha detto...

Vero vero!!!! Alice in Wonderland,assolutamente, ma anche Avatar. Presto voglio fare un post sulla botanica parallela di Avatar. Tra le tante cose di quel film, troppo poco secondo me si è detto sullo studio ossessivo della popolazione vegetale aliena. A presto Marcella!

verderame ha detto...

quando in libreria ho trovato inaspettatamente la lungamente attesa riedizione di Botanica parallela ho esultato di gioia, la gioia pura di una gelosa collezionista di libri di giardino, bellissimo il tuo post, ciao Marina

giulia capotorto ha detto...

Grazie Marina! Sono felice che abbiamo potuto condividere questa gioia...A presto,
giulia