Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


martedì 5 gennaio 2021

Letargo.



Le cince sono proprio affamate. Volano nervose, osano la vicinanza, improvvisano combattimenti aerei. Sono tenere e disperate, profughi bambini nella neve del cammino. 
Io, che non riesco a tenere il passo della loro fame, continuo ad appendere palline di grasso e a riempire le mangiatoie di semi.
 Nevica da giorni, una neve bianchissima mista a nebbia, che con il nero degli alberi spogli rende tutto di un uniforme grigio chiaro, riposante ed esasperante, leggermente allucinato come la notte bianca di Tallin o come i sogni dell'alba. La casa è rifugio e prigione, e quasi rimpiangiamo di non essere animali da letargo, per godere, nel sonno, delle pareti sempre più strette della nostra tana. Sarebbe bellissimo coprirci di foglie e pelo, addormentarci accanto a chi amiamo, essere cuccioli dopo la poppata. Stare lì, al sicuro, senza paura, senza fantasmi, senza sogni e senza attese, ad aspettare il disgelo, svegliarsi quando tutto si sveglia e finalmente andare a caccia, abbracciarci, percorrere il mondo, libero e nuovo, liberi e nuovi. Nascere smemorati e saggi, consapevoli nel corpo, ma ingenui e puri in una memoria da disegnare e in una geografia da imparare. Come sarebbe bello aver visto tutto senza ricordarsi nulla e ricominciare vergini a stupirsi dei torrenti.
 
E intanto spariscono le montagne oltre le finestre, e un foglio bianco ci invita a disegnare orizzonti diversi da quelli che conosciamo, pianure, città arboree, foreste pluviali, grandi fertili estuari, magari persino il mare. Qui dentro c’è caldo, cibo, amore, luci, giocattoli, libri e piante tropicali. C’è il mio mondo e tanto basta. Che tutti -tutti- stiamo imparando a fatica che sono pochissime le cose importanti, e il mondo là fuori, paziente, continua a insegnarcelo con tutte le voci che ha, e adesso con la neve. 

Che strano periodo, torniamo animali.



1 commento:

giorgio giorgi ha detto...

Siamo anche animali, il fatto è che spesso ce ne dimentichiamo!
Bel post, scalda come la stufa a legna