Di lui si sa molto, come in rete di (quasi) tutti. Un nome ignoto si compone su google in caleidoscopi di saggi, wikipedie, conferenze e aforismi, e così scopro che un "contadino del Kentucky" diventa faro per orticoltori biodinamici, fricchettoni vegani e anche per Oscar Farinetti. Scopro un volto molto anglosassone, scopro un vecchio signore che sorride insieme a Obama, un attivista che è stato in Italia e che gira il mondo a perorare la causa di un'agricoltura pulita buona e giusta. Scopro che ne vorrei sapere di più e che un pochino mi sono già stufata per ragioni molto ben spiegate qui.
In fondo, di tutto, ciò che davvero mi rimane sono i versi scoperti ieri, che da soli bastano a giustificare (per me) l'esistenza di Wendell Berry, ché ne condivido ogni lettera e respiro.
La pace delle cose selvagge
Quando cresce in me lo sconforto per il mondo e di notte mi sveglio al minimo rumore per la paura di cosa sarà della mia vita e delle vite dei miei figli, vado a stendermi dove l'anatra del bosco riposa la sua bellezza sull'acqua, e il grande airone si ciba. Vado nella pace delle cose selvagge che non appesantiscono la loro vita con previsioni di dolore. Vado alla presenza dell'acqua ferma. E sento sopra di me le stelle che, cieche di giorno, aspettano con la loro luce. Per un momento riposo nella grazia del mondo, e sono libero.
Wendell Berry, New York, 1985
Quando cresce in me lo sconforto per il mondo e di notte mi sveglio al minimo rumore per la paura di cosa sarà della mia vita e delle vite dei miei figli, vado a stendermi dove l'anatra del bosco riposa la sua bellezza sull'acqua, e il grande airone si ciba. Vado nella pace delle cose selvagge che non appesantiscono la loro vita con previsioni di dolore. Vado alla presenza dell'acqua ferma. E sento sopra di me le stelle che, cieche di giorno, aspettano con la loro luce. Per un momento riposo nella grazia del mondo, e sono libero.
Wendell Berry, New York, 1985
1 commento:
Bellissime parole.
Ciao
Posta un commento