Che coltivare un orto sia forse coltivare il mondo e che innaffiare un ciclamino sia un atto di resistenza sentimentale, un dire io sono qui, ora, e mi prendo cura.


sabato 10 marzo 2012

La primavera delle cime di rapa.

Sono anche io, quest'anno, come le piante di cui parlavo qualche giorno fa. In rinascita primaverile battagliera e concentrata, molte gemme e pochi fiori.


Ma poi mi commuovo e mi torna la leggerezza quando scopro, nel sacchetto dimenticato in frigo, tra foglie gialle e gambi appassiti, un piccolissimo dono delle cime di rapa, decise a non finire nella spazzatura, senza prima aver celebrato la loro primavera.

3 commenti:

Laura saleggia ha detto...

ciao mi chiamo laura...volevo complimentarmi ,in un mondo che sta andando verso la rovina tu sei un tocco di leggerezza e poesia....una delicatezza d'animo delicatissima...buona giornata

giulia capotorto ha detto...

Laura, grazie delle tue parole. Io credo che il mondo abbia bisogno di leggerezza e di poesia, e in generale ognuno di noi. E anche di guardare di più piante e creature selvatiche :-)

verderame ha detto...

non potrebbe esserci dono più bello di un semplice perfetto ed inaspettato fiore, ciao Marina